MARIO SCHIFANO
Homs 1934 – Roma 1998

Artista geniale, eclettico, dalla gestualita’ inconfondibile che l’ha reso tra i protagonisti della Pop Art italiana nel mondo. Iniziando dai cementi degli anni Cinquanta ai Monocromi degli anni Sessanta ricercatissimi, Schifano svuota la tela da qualsiasi forma, come uno schermo fisso, spento, monocromo,annulla la realta’ per ricominciare. Fine anni Sessanta e anni 70 gli schermi si accendono e cominciano a scorrere le immagini, dalle Coca Cole, ai Paesaggi anemici, dalle Biciclette ai Personaggi futuristi, sperimentando le tele emulsionate. Gli anni Ottanta si tingono di colori piu brillanti: dai Gigli d’acqua ai Campi di pane, Alberi della vita; negli anni Novanta i colori si accentuano, i pigmenti e le tele sono piu’ cariche di colore e di materia, Schifano sembra dover riempire la tela a tutti i costi e infine le tele computerizzate, dell’ultimo periodo, grande intuizione sulla pittura di un mondo tecnologico e virtuale che verra’.
Qualsiasi cosa toccasse s’impregnava della sua energia, attraverso le sue pennellate, fatte di ampie gestualita’ veloci invadeva le carte, le tele con i suoi smalti, con gli acrilici.
Soprannominato il Puma dai suoi amici, per il suo tocco rapido ed energico nel dipingere. La sua produzione e’ stata molto ampia, scandita ogni decennio da un ciclo di lavori che hanno reso la sua ricerca sempre avanti e mai scontata. Mario Schifano e’ stato sicuramente l’elemento catalizzatore della cerchia di artisti di piazza del Popolo a Roma, lo dimostrano i suoi lavori sul mercato internazionale richiestissimi assistendo anche alle aste di tutto il mondo l’interesse persistente.